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Il tema degli interventi qui raccolti è l'evoluzione della conditio humana dalla nascita dell'antropologia moderna alla fine del Settecento fino ai nostri giorni. Si tratta di un percorso in cui si mescolano determinazioni concettuali e aspettative diversissime - teologiche, filosofiche, fisiologiche, politiche, sociali - riguardo alla "natura dell'uomo". Ne risulta un quadro complesso che, a partire dal riconoscimento di una specifica "determinazione-destinazione" dell'uomo all'interno della creazione divina, arriva a riconoscere nell'Homo sapiens sapiens il risultato di un processo evolutivo casuale, e a ricercarne il senso nell'articolazione della sua struttura biologica. Infatti, a un sempre più significativo e condizionante ruolo della biologia fa riscontro l'inadeguatezza dei tradizionali riferimenti culturali che sottendono al concetto di humanitas, tanto da prefigurare da parte di alcuni autori la "fine" dell'uomo e della storia, o addirittura da augurarsi una "libertà dall'uomo" che permetta lo sviluppo di un'antropologia non più condizionata dall'"umano". I saggi presentati intendono mettere a fuoco alcuni temi cruciali per l'autocomprensione dell'uomo contemporaneo, preso tra una "spiegazione" scientificamente "esaustiva" della "natura" e del "funzionamento" di sé come prodotto dell'evoluzione, e la (ancora) mantenuta rivendicazione di un "posto" e di un "ruolo" nel cosmo, trascendenti la sua costitutiva "naturalità" e giustificanti la sua "natura" anche culturale.